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Cancro "rapido" tra chi fuma


ANCORA un allarme per chi fuma: sembra infatti che possa influenzare negativamente la progressione, e quindi la prognosi, del tumore prostatico. Addirittura, è stato ipotizzato che un maggior consumo di sigarette potrebbe favorire forme tumorali metastatiche. Lo spiega la rivista Cancer, sulla quale alcuni studiosi americani hanno pubblicato una ricerca dal titolo esplicativo, "Smoking Linked To Prostate Cancer Through Hypermethylation Of Multiple Gene".



Il fumo, dunque, sarebbe responsabile di una ipermitilazione aberrante, interessando le sequenze genomiche CpG (citosina-guanina fosforotiolata), in grado di cambiare profondamente l'espressione dei geni e quindi favorire l'aggressività del tumore prostatico. Rajvir Dahiya e i suoi colleghi hanno condotto uno studio su 164 pazienti con cancro prostatico; di questi 52 erano fumatori abituali, 30 ex fumatori e 82 mai fumatori. Altri 69 soggetti erano affetti solo da Ipertrofia prostatica benigna.



Gli studiosi hanno ricercato la metilazione in 3 geni che avevano studiato in precedenza: il gene della poliposi adenomatosa del colon (APC), quello della glutatione transferasi p1 (GSTP1) e quello della resistenza multifarmacologica 1 (MDR1). Hanno definito un punteggio di metilazione (M-score) per ogni campione e lo hanno correlato con lo stato di fumatore. È stato osservato che l'"M-score" era assai più alto nei fumatori abituali rispetto ai non fumatori; inoltre vi era una significativa correlazione tra il numero di pacchetti di sigarette fumati all'anno e il punteggio nei pazienti con cancro, con una correlazione significativa tra l'M-score e le forme avanzate di tumore. Da qui il consiglio dei ricercatori di abbandonare il fumo o ridurlo drasticamente, in caso di tumore prostatico.

02/03/2006

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